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Il messaggio di speranza del Natale

Lo stupore del S. Natale colpisce la sensibilità di ogni persona, in quanto in una stagione buia, in cui le notti sono diventate più lunghe, il brillare delle luci rischiara la notte e annuncia la nascita di nuova speranza nei giorno che seguiranno.

Renzo Pegoraro

12/10/20252 min leggere

Le luci e gli addobbi natalizi, che creano la magica atmosfera del Natale, stanno preannunciando l’arrivo della festa più importante dell’anno. Per effetto del solstizio d’inverno, è il periodo in cui si verificano le notti più lunghe e, simbolicamente, le luminarie contribuiscono a celebrare l’evento, squarciando l’oscurità. Ciò accadeva anche al tempo dei romani, prima che il cristianesimo scegliesse questa ricorrenza, denominata del “sole invincibile”, per farne la memoria della nascita di Gesù, avvenuta a Betlehem, in una stalla, povero tra i poveri, rifiutato dagli uomini. L’annuncio ai pastori, che trepidavano nel buio accanto ai loro greggi, è ancora attuale ed estremamente significativo: “Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia...è nato per voi un Salvatore”. Nelle lunghe e perigliose notti del mondo moderno, trascorse alla ricerca del “brivido” o deturpate dai fumi e dai bagliori accecanti di guerre senza fine, che affliggono popoli interi a causa della mano dell’uomo, l’annuncio della nascita del Divino bambino raggiunge tutti, incredibilmente, come duemila anni fa. Ma è inevitabile chiedersi, con un po’ di scetticismo, come possa un inerme bambino sconfiggere la paura, la sopraffazione, l’ingiustizia, la miseria donando all’umanità la speranza di un futuro migliore. Nella bellissima «Adorazione dei pastori» di Domenico Ghirlandaio a Firenze, si vede Gesù bambino spogliato, adagiato in terra sul mantello di Maria e dietro di lui la capanna sorretta da vecchie colonne. Ecco, Gesù nasce tra le rovine di un impero che sembrava indistruttibile, eppure destinato a scomparire. La forza incredibile del Natale sta nel paradosso che, mentre tutto sembra cadere in rovina, Gesù non venne e non viene al mondo per trionfare, ma per donare sé stesso e dare la vera, grande speranza della salvezza eterna all’umanità. Quella speranza che lenisce le ferite ai popoli sopraffatti dalle guerre in Israele, Gaza, Ucraina e in ogni parte del mondo, dà sollievo ai giovani inquieti in cerca di un futuro, alle persone che patiscono negli ospedali e in ogni dove per sopravvivere. Ammirabile rimane l’opera di San Francesco che ricostituì a Greggio il Presepe, per la prima volta, a dodici secoli di distanza dall’evento di Betlemme, per rendere la Natività sempre attuale e presente nella storia di ciascuno di noi. Il Natale ci stupisce sempre, come il bambino che con emozione scopre il regalo tanto agognato. Non importa se si festeggia come ricorrenza religiosa o come tradizione laica. In fondo, il vero significato del Natale risiede nel calore umano, nella generosità e nella volontà di vivere in pace con il prossimo. Lo spirito di questa festa universale ci invita a riflettere su noi stessi e sugli altri e ci incoraggia a vivere ogni giorno con il cuore aperto. Il Natale è la celebrazione della speranza, della rinascita, dell’amore e della solidarietà. Con queste semplici riflessioni, formulo a tutti gli auguri più sinceri di un sereno e felice S. Natale.